L’Italia, il secondo Paese più vecchio al mondo, con una fetta sempre più ampia di popolazione over-65, si è trovata impreparata a gestire il crescente bisogno di assistenza a lungo termine degli anziani, soprattutto non autosufficienti. Per rispondere a questa esigenza, in un contesto socio-demografico caratterizzato da famiglie sempre meno numerose, e a fronte di una inadeguatezza dei servizi di assistenza domiciliare e residenzialità assistita, dalla fine degli anni ’90 si è progressivamente affermata la figura dell’assistente familiare.
Oggi questi lavoratori risultano essere oltre un milione e mezzo – e si stima supereranno i 2 milioni entro il 2030 (Censis – Fondazione ISMU) -, in larga parte stranieri. Negli anni, sono sorti svariati corsi di formazione da parte di enti pubblici e privati, tuttavia molte sfide rimangono aperte, dalla qualificazione professionale alla regolarizzazione del rapporto di lavoro, all’integrazione nelle comunità.
Italia Longeva è stata una delle prime realtà a portare all’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni sanitarie il fenomeno tutto italiano degli assistenti familiari, soggetti cardine nella vita degli anziani, con l’obiettivo di promuovere il confronto sui temi della formazione e dell’integrazione nel tessuto sociale.
