Long-Term Care FIVE – intervista a Michele Zelco, Direttore Generale CBA Group

Michele Zelco, il Prof. Bernabei ha individuato alcune direttrici sulle quali procedere per una riorganizzazione dei servizi in LTC, una di esse riguarda l’utilizzo di strumenti di valutazione standardizzati per riconoscere, misurare e trattare la fragilità. Qual è la posizione di CBA riguardo a questo tema?

Certamente concordo sulla posizione del Prof. Bernabei in merito all’imminente necessità di standardizzare gli strumenti di valutazione per coprire i bisogni della popolazione più fragile, attuando e promuovendo politiche comuni.

Il sistema della Long Term Care ha un forte bisogno di rivedere organizzazione e servizi che spesso rendono complicato mettere in atto interventi tempestivi ed efficaci, com’è stato nel caso dell’emergenza CoViD-19, che ha messo in drammatica difficoltà il settore delle RSA. In questo senso CBA si sta muovendo per promuovere una rete di servizi per contribuire a ridurre tale frammentazione nel settore LTC, con le RSA nel ruolo di coordinatori ed erogatori proattivi sul territorio, dato che hanno le caratteristiche adatte per poter interpretare il ruolo di coordinatori di prossimità per l’utenza. Le RSA si pongono a cavallo tra sociale e sanitario e costituirebbero l’asse portante per nuovi modelli di LTC poiché dispongono di competenze su entrambi i settori.

CBA Lab il comparto ricerca e innovazione di CBA Group, ha portato a termine un progetto di ricerca per dar vita ad un sistema, con una piattaforma di indicatori a supporto, dove l’anziano e/o la famiglia/caregiver entrati nel radar della RSA in questo caso, vengono accompagnati e seguiti dalla manifestazione di bisogni fino, se il caso lo richiederà, ad un inserimento in struttura protetta del tutto naturale e senza stress o traumi per l’anziano. Tale sistema comporta non solo un’unificazione ed una standardizzazione dei servizi ma anche unitarietà e coerenza negli strumenti di accertamento del bisogno e di valutazione ad essi collegati.

CBA, in questa direzione, ha appena completato la rilascio di una dashboard con indicatori di valutazione presso il dipartimento Salute della Provincia autonoma di Trento.

 

Direttore data la vostra esperienza e storicità nella presa in carico delle persone fragili, vi sono esperienze che ritenete utile mettere in campo per questo aspetto?

Ricomporre ed estendere i servizi con la gestione integrata e certificata della presa in carico sostenibile delle persone fragili è assolutamente prioritario. La persona fragile e la famiglia/caregiver si trova a dover cavarsela da sé nel gestire lo stato di graduale perdita di autosufficienza. L’anziano (o la persona fragile) se ha una famiglia presente può contare sempre sull’aiuto che può offrirgli, ma è un aiuto comunque debole, lacunoso perché il familiare non può sempre disporre di competenze idonee. Spesso sono quindi i familiari dell’anziano che hanno più bisogno di supporto. C’è quindi la necessità di rivedere il concetto di presa in carico, non è solo riferito alla persona fragile, ma va esteso al nucleo familiare, alle relazioni.

La rete di servizi aiuterà ad intercettare in modo proattivo gli utenti fin dai primi pratici bisogni, i quali l’attuale sistema non è in grado di intercettare, andando a migliorare il modello organizzativo con proposta di servizi alternativi, quali le RSA come fulcro per la presa in carico di anziani e famiglie.

CBA ha recentemente terminato uno studio qualitativo a supporto di queste affermazioni attraverso una indagine a numerosi player del settore: Presidenti, Direttori e Cordinatori RSA, Enti di ricerca nell’ambito socio sanitario, presidenti di Associazioni di settore, Università.

Direttore è stato ripreso con la vostra domanda alla dott.ssa Carbone del Ministero della Salute il tema degli aspetti di valutazione per la programmazione dei servizi, in termini di risorse, gestione della rete e qualificazione dei protocolli di erogazione.

CBA, quale driver del cambiamento, come può contribuire a questa evoluzione? 

Come partner tecnologico CBA ha una forte esperienza nel governo dei dati e una precisa consapevolezza del valore degli stessi. Partendo da questa consapevolezza ritieniamo  necessario partire dai dati per effettuare una programmazione dei servizi ed una presa in carico organizzata per erogare servizi di qualità. Per questa ragione il nostro comparto ricerca e innovazione sta già lavorando ad una piattaforma per il monitoraggio dei dati per dare unitarietà e fornire dati certificati al fine di supportare la Governance al cambiamento e verso una riorganizzazione dei servizi.