Long-Term Care FIVE – intervista a Angela Bianchi, Head of Country Communications & Patient Engagement, Novartis Pharma

Le risorse stanziate per il rafforzamento della sanità territoriale rappresentano un’opportunità per ripartire dal territorio: quali sono le direttrici da seguire?

Riportare le cure il più possibile vicino al paziente: è questa la priorità assoluta sulla quale è necessario applicarsi. Concretamente, significa recuperare al suo valore insostituibile la medicina di base, l’unica in grado di svolgere un presidio territoriale che garantisca prevenzione, tempestività delle diagnosi, monitoraggio e cura dei pazienti cronici. Il medico di famiglia è interlocutore di riferimento del paziente, integrando la propria attività con quella degli ospedali e dei centri specialistici. In Novartis siamo già impegnati a favorire un percorso in questo senso, offrendo un supporto formativo ai medici di base, in particolare per quanto riguarda la gestione delle cronicità. È poi evidente che, in questa prospettiva, il digitale è chiamato a svolgere un ruolo determinante: nel corso della pandemia abbiamo già potuto sperimentare l’efficacia della medicina a distanza, sostenuta da soluzioni tecnologicamente innovative. Anche in questo ambito Novartis, in collaborazione con IBM e FIMMG-NetMedica Italia ha dato vita a un portale open source, che sfrutta le potenzialità dell’intelligenza artificiale per supportare i MMG nella gestione territoriale dei pazienti cronici, migliorando il percorso di cura e creando nuovi canali di collaborazione tra i principali attori coinvolti nella terapia.  E’ un esempio concreto. Ma siamo veramente solo agli inizi.

 

Qual è il ruolo della Digital Health in termini di benefici per il paziente cronico?

L’esperienza del Covid-19, con la necessità di assicurare il distanziamento sociale, ci ha quanto meno consentito di verificare la grande efficacia di una gestione delle cronicità da remoto, attraverso app innovative, strumenti di telemedicina, chat-bot. Si tratta di soluzioni che consentono di ‘far viaggiare’ i dati e le informazioni mediche e non il paziente, se non quando strettamente necessario, con vantaggi in termini di sicurezza, tempestività e ottimizzazione delle risorse che vanno ben oltre le situazioni di emergenza. Allo sviluppo della digital health, nelle cronicità e non solo, Novartis sta dedicando risorse imponenti, indirizzate anche a sostenere la crescita in Italia di un ecosistema che faciliti l’open innovation, condizione indispensabile per sfruttare al meglio le potenzialità di questa autentica rivoluzione tecnologica e culturale. La piattaforma BioUpper, che promuove lo sviluppo di startup nelle bioscienze va per esempio in questa direzione: valorizza i migliori progetti, crea sinergie tra start-up, università, industria, no-profit, istituzioni e investitori, allo scopo di favorire la conversione in iniziative imprenditoriali concrete.

 

Quali sono le soluzioni offerte da Novartis?

Sono diversi i progetti digitali che stiamo sostenendo e finanziando, alcuni dei quali frutto proprio del nostro impegno a favore dell’open innovation.  Ma io vorrei richiamare l’attenzione su una nostra iniziativa che ha preso il via negli ultimi giorni e che risponde a un’esigenza molto attuale e urgente, quella di una circolazione efficace e ‘affidabile’ delle informazioni relative alla salute. Il nuovissimo portale Alleati per la Salute, che soddisfa un’esplicita richiesta delle associazioni di pazienti italiane, offre a pazienti, medici e cittadini una vasta e articolata gamma di servizi informativi, proposti e gestiti da autorevoli esponenti del mondo della salute.  Con questo strumento, destinato ad arricchirsi nel tempo di sempre nuove funzionalità, Novartis si pone in prima linea nel contrasto al dilagante fenomeno delle fake news sanitarie, migliorando allo stesso tempo la conoscenza delle opportunità offerte nella tutela della salute dalle tecnologie digitali.