Assistenza Domiciliare Integrata (ADI)

Lo sviluppo di servizi di assistenza domiciliare a favore dei pazienti anziani e non-autosufficienti dovrebbe rappresentare una priorità per il Servizio Sanitario Nazionale, ciò sia per far fronte al progressivo invecchiamento della popolazione, e assicurare ai pazienti continuità di cura presso il proprio domicilio, migliorandone significativamente la qualità di vita, che per alleggerire il carico degli ospedali – si pensi a quanto verrebbero limitati gli accessi degli anziani al Pronto Soccorso e i ricoveri impropri – e i costi a carico del SSN.

In Italia – da anni alla ricerca di una valida alternativa al modello basato sulla centralità dell’ospedale per la cura degli anziani, dimostratosi inadeguato ed economicamente insostenibile -, l’ADI continua ad avere un ruolo marginale e ad essere fortemente sottodimensionata rispetto ai bisogni dei cittadini (è assistito a domicilio soltanto il 3% degli over-65, a fronte di 3 milioni di persone affette da multi-cronicità e disabilità che necessitano di cure continuative). Manca la messa a regime di un modello organizzativo virtuoso e omogeneo, in grado di sfruttare le opportunità offerte dalla digitalizzazione e dalle nuove tecnologie per rendere i servizi più efficaci, efficienti e replicabili nelle diverse aree del Paese.

Italia Longeva è stata la prima organizzazione ad affrontare in maniera organica e strutturata la tematica dell’Assistenza domiciliare, portandola all’attenzione dei decisori e degli addetti ai lavori mediante il Progetto di Ricerca sull’Assistenza Domiciliare Integrata avviato nel 2017.

 

“La Continuità Assistenziale nella Long-Term Care in Italia: buone pratiche a confronto” (2019)

 

“L’Assistenza Domiciliare in Italia: chi la fa, come si fa e buone pratiche” (2018)

 

“La Babele dell’Assistenza Domiciliare in Italia: chi la fa, come si fa” (2017)

 

Tavole rotonde ADI