“Nuovi bisogni socio-sanitari e ruolo dell’appropriatezza prescrittiva in un’Italia sempre più longeva”. Fabio De Luca, Commercial Operations, Angelini

Quali sono le problematiche relative all’aumento della cronicità in Italia?

Secondo gli ultimi dati pubblicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, oltre l’80% dei costi sanitari è assorbito dalla cronicità. Se teniamo in considerazione che la quota di individui over-65 ha raggiunto circa il 23%* della popolazione totale, ci rendiamo conto di come la cronicità rappresenti una sfida concreta per la sostenibilità dei sistemi sanitari. Per vincere questa sfida, risulta essenziale definire nuovi percorsi assistenziali in grado di prendere in carico il paziente nel lungo termine, contenere la disabilita e garantire la continuità assistenziale e l’integrazione degli interventi sociosanitari, anche nell’ottica di un miglioramento della qualità della vita di tutti gli attori coinvolti. La gestione della patologia cronica, infatti, non impatta soltanto sulla vita del paziente, ma anche su quella della sua famiglia e sul contesto sociale.

Migliorare la governance dei sistemi sanitari significa, tra le altre cose, tessere una rete sempre più solida ed integrata tra assistenza ospedaliera e territorio per la gestione dicotomica cronico-acuto, anche grazie all’empowerment del Medico di Medicina Generale, ancora ad oggi riconosciuto in Italia come pilastro portante del Sistema di Cure Primarie.

Qual è oggi il ruolo dell’appropriatezza prescrittiva nel sistema salute?

L’avanzare dell’età è correlato ad un aumento delle patologie croniche che necessitano, non di rado, dell’assunzione di più terapie farmacologiche, cui si associa un maggior rischio di eventi avversi e un aumento dell’utilizzo inappropriato dei farmaci.

Migliorare l’appropriatezza dei trattamenti, a beneficio di una maggiore aderenza alla terapia e quindi di una migliore qualità di vita, è fondamentale, specialmente nella popolazione anziana e fragile. Uno degli strumenti volti a garantire tale appropriatezza è costituito dai Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali che rappresentano la contestualizzazione a livello territoriale delle Linee Guida per patologia.

Questo approccio dovrebbe avere l’obiettivo di offrire ad ogni paziente le cure appropriate al momento giusto e nel luogo giusto, e di ricevere l’assistenza di operatori sanitari che, per ruolo e competenze, possono prenderlo in cura, in modo da affrontare e risolvere i problemi di salute con un approccio sistemico e multidimensionale.

Qual è il significato della partecipazione di Angelini all’evento Long-Term Care Four?

L’impegno di Angelini è volto alla cura dell’anziano a 360 gradi, per il miglioramento del benessere fisico e psichico, in un’ottica di prolungamento della vita e della qualità con la quale questa viene vissuta dai pazienti, ma anche dai loro caregiver, attraverso attività di coesione multidisciplinare e sociale. Basti pensare, ad esempio, agli impatti sociali ed assistenziali del declino cognitivo e della depressione, che colpiscono rispettivamente il 25% e il 20% degli anziani. Parimenti, la nostra attenzione è rivolta al trattamento del dolore cronico dell’anziano, ambito nel quale perseguiamo l’obiettivo di coinvolgere tutti i professionisti sanitari per la definizione di percorsi condivisi, che mettano al centro i bisogni assistenziali di questi pazienti fragili.

L’evento Long-Term Care è, un’occasione di confronto tra i molteplici attori del sistema salute per mettere al centro delle nostre riflessioni i bisogni sia dei pazienti, sia dei caregiver, così da realizzare delle strategie d’intervento che risultino efficaci, sostenibili e misurabili.

 

*ISTAT, Rapporto Annuale 2019 – La situazione del Paese, pag. 35 https://www.istat.it/storage/rapporto-annuale/2019/Rapportoannuale2019.pdf